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Ariel YAHALOMI

(Zawiercie (Polonia), 26 ottobre 1923)

Vive fino all’adolescenza in una atmosfera serena e quasi spensierata. Ma con l’invasione nazista della Polonia e la liquidazione del Ghetto di Zawiercie, i genitori finiscono nei crematori di Auschwitz e il giovane è deportato in quel campo. Nell’aprile del 1945 viene a trovarsi nel campo di Bergen-Belsen (11° da lui sperimentato in ordine di tempo), che presto fu liberato dagli Inglesi. Dopo un breve soggiorno in Belgio, approda in Palestina, dove inizia una nuova vita.
Anche qui deve affrontare fatiche estreme, sacrifici, lotte; ma adesso in condizioni diverse e con un altro obiettivo: la costruzione e difesa di un nuovo Paese, la sua vera Patria, lo Stato d’Israele. La dedizione a tale obiettivo è attestata,tra l’altro, da una missione di natura igienico-sanitaria in alcuni nuovi Stati dell’Africa Occidentale, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e promosse dalla Stella Rossa di David.
Yahalomi, che attualmente vive a Lod (Israele), non è uno scrittore, non un letterato; è una persona con spiccato senso di umanità, ottimismo, generosità e fiducia; incapace di odio, desideroso di vivere in pace con tutti. Questo suo libro reca, con la testimonianza, ampia e puntuale, su tutto il male subíto ed il bene conosciuto, una serie di messaggi di straordinaria valenza educativa e  civile.