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Irena MOCZULSKA

(1929, Wolbrom – 2003, Katowice)

Sin dalla primissima infanzia (1921) si trasferisce con la famiglia a Pińsk, Polonia Orientale (oggi nella Bielorussia).
Arrestata dalle autorità sovietiche nel 1940, perché appartenente come caporeparto all’Associazione Scout Polacchi, viene deportata in Siberia, rinchiusa in campo di concentramento per due anni, quindi trattenuta in esilio nel Kazakistàn settentrionale. Nel 1946 riesce a tornare in patria con un convoglio di deportati, in seguito ad amnistia. Si ferma in un primo tempo a Wrocław (Breslavia), poi definitivamente a Katowice.

Laureata in filologia russa a Cracovia, ha svolto attività didattica e di bibliotecaria. Con l’insegnamento di quella lingua ha anche fatto conoscere agli studenti la natura e il funzionamento del sistema sovietico, la realtà del massacro di Katyń e le vicende della seconda guerra mondiale su territorio polacco. Ma non è mai piú tornata nella sua tanto amata Pińsk.

Le sue memorie sono state pubblicate per la prima volta nel 2000, per interessamento dei figli. Esaurita ben presto la prima edizione, il figlio (editore) ne appronta una seconda, questa attuale, arricchita di molte foto inviate da numerosi lettori che si sono riconosciuti nella descrizione dell’autrice.